La gestione Orsi

Il nome della famiglia Orsi è fondamentale nella storia Adolfo Orsie nella crescita industriale della Maserati.
Grazie alla gestione di Adolfo Orsi e di suo figlio Omer, noto a tutti come Omar, la Maserati poté proseguire la sua attività ed accrescere ulteriormente il proprio prestigio.
L'incontro non poteva essere fra parti migliori: così come i Maserati erano inesauribili nell'ideare e costruire automobili vincenti, così Adolfo era infaticabile ed eccelso nell'intuire nuove possibilità di lavoro, nel creare aziende dimostrando una eccezionale attitudine all'imprenditorialità.
Erano tutti quanti persone straordinarie, determinate, consapevoli che solo con l'impegno costante nel lavoro si possono raggiungere grandi traguardi.

I Maserati sono provati duramente dagli anni difficili che seguono la morte, nel 1932, del fratello Alfieri.
Il 1933, pur ricco di soddisfazioni sportive grazie alle vittorie di Nuvolari e ai due titoli italiani conquistati, è segnato da gravi lutti fra i piloti: perdono la vita Campari e  Borzacchini, a cui i Maserati sono legati da profonda amicizia. Questo e le difficoltà economiche sempre più evidenti, per far fronte alle quali non è più sufficiente l'aiuto del marchese De Sterlich e quello del Reale Automobile Club d'Italia, minano la determinazione di Bindo Ettore ed Ernesto.
Dunque, prevalendo la volontà di continuare, nel 1937 si perfeziona l'accordo tra i fratelli Maserati e l'affermato industriale Adolfo Orsi.
L'incontro fra i Maserati e Orsi viene favorito dal giornalista Corrado Filippini che conosce entrambe le parti e che, con ottimo intuito, già intravede la cosa di interesse reciproco.
I Maserati potranno liberare il loro genio  creativo senza più costrizioni finanziarie e Orsi, pur non particolarmente interessato all'automobilismo, avrà l'opportunità di avvalersi della Casa del tridente come punta di diamante delle sue attività: la fama della Casa di Bologna è grande e il suo prestigio non potrà che dare beneficio a tutte le aziende del gruppo.
L'incontro avviene al Gran Premio di Modena del 1936 e, come spesso accade fra galantuomini, l'intesa viene presto raggiunta.
Il 1^ maggio 1937 entrano a far parte del gruppo Orsi la Officine Alfieri Maserati e la Fabbrica Candele Maserati che nel settembre del 1939 vengono trasferite da Bologna a Modena. Per 10 anni, come da contratto, i fratelli Maserati progetteranno e costruiranno vetture per la nuova gestione.
Certo non è più la loro azienda, ma i Maserati lavorano con lo stesso impegno e la stessa serietà di sempre e grazie alle possibilità date dalla nuova gestione, l'attività si consolida e appena prima dello scoppio della seconda guerra mondiale la Maserati coglie due successi storici: la vittoria alla 500 Miglia di Indianapolis del 1939 e del 1940.
Dopo la prima fase di assestamento, la guerra "brucia" buona parte degli anni di quello che poteva essere un periodo di collaborazione particolarmente fruttuoso.
L'Europa, devastata dal conflitto, prova il ritorno alla normalità anche col ritorno delle corse internazionali e nell'aprile del 1946 si disputa la prima di esse: il Gran premio di Nizza. A vincere è Villoresi su Maserati Tipo 4 CL. A questa seguono altre vittorie: nulla sembra essere cambiato, il nome Maserati è sempre alla ribalta.
Lo scadere dell'accordo contrattuale è ormai alle porte: i Maserati pur se tentati di continuare il loro rapporto con la gestione Orsi, scelgono la strada dell'indipendenza e il 1^ maggio 1947 lasciano la Maserati.
La loro partenza non coglie impreparata la gestione Orsi che fin dal 1939 si premura dell'appoggio di grandi tecnici, in primis dell'ingegner Alberto Massimino che nel 1947 assume la carica di direttore tecnico, poi di Giacchino Colombo e, infine, nel 1953, di Giulio Alfieri che dal 1954 al 1975 sarà il direttore tecnico della Maserati.Maserati anno 1958
Risolte le difficili questioni sindacali del periodo del dopoguerra, nonchè quelle familiari, per la Maserati si aprono gli anni delle maggiori soddisfazioni in campo sportivo e anni fondamentali per lo sviluppo delle capacità industriali della Casa che trovano sfogo nel nuovo settore della produzione di auto stradali di serie.
Il 1954 e il 1957 sono gli anni della vittoria nel Campionato Mondiale di F.1 grazie alla 250 F e alla guida di Juan Manuel Fangio.
Il 1957 segna il ritiro dalle competizioni e il contemporaneo debutto della 3500 GT, la prima gran turismo stradale Maserati costruita in serie.
La 3500 GT apre il filone delle vetture sportive, capaci di grandi prestazioni ma comode e ben rifinite.
Ad essa seguono altri splendidi modelli considerati ancora oggi esempio di stile ed eleganza. La meccanica derivata dalle corse, le qualità stradali e le linee disegnate dai migliori Carrozzieri decretano il successo delle vetture Maserati.
Fra queste merita una citazione particolare un'altra vettura innovativa: la Quattroporte. Se la 3500 GT aveva già stupito l'intero panorama automobilistico per l'aver riunito in sé concetti fino allora ritenuti in antitesi, con la Quattroporte questi stessi concetti vengono applicati a una grande berlina. La prima berlina per il Tridente, presentata nel 1963, è, in assoluto, la prima grande berlina ad abbinare grande eleganza a grandi prestazioni. E' un altro successo.
Adolfo e Omar Orsi conducono la Maserati fino al 1968, anno in cui viene ceduto alla Citroen il 60% del pacchetto azionario.

Concludiamo così il nostro racconto relativo al periodo della gestione Orsi. Ci soffermiamo in altra parte di GretaEmme.it sulla figura di Adolfo Orsi e sulle vicende della sua famiglia.