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I 75 anni della O.S.C.A.

OSCA_75_ANNIVERSARY
Mercoledì 1 giugno, presso Il Museo di Bassano del Grappa si è tenuto il tributo per il 75^ anniversario dalla fondazione della O.S.C.A. fratelli Maserati.
Una encomiabile iniziativa che si è svolta grazie alla sensibilità del presidente del Circolo Veneto Automoto d’Epoca Stefano Chiminelli, in collaborazione con

la manifestazione La leggenda di Bassano, l’ASI e il Comune di Bassano del Grappa.
A ulteriore, fondamentale contributo, hanno partecipato Danilo Castellarin, affermato storico dell'automobilismo sportivo, e Carlo Cavicchi, giornalista di chiara fama nonché ex direttore di AutoSprint e Quattroruote. 
Grazie alla loro competenza e passione sono trascorse in un attimo un paio d’ore di interessante, piacevolissima conversazione ricca di racconti ed aneddoti in tributo alla O.S.C.A., Officine Specializzate Costruzione Automobili, Casa automobilistica di San Lazzaro di Savena (Bologna) - purtroppo scomparsa - della quale quest'anno ricorre il settantacinquesimo anniversario della fondazione.
L’incontro è stato un percorso celebrativo delle vicende storiche della gloriosa Casa automobilistica che i fratelli Maserati avviarono nel 1947, dieci anni dopo aver ceduto la loro precedente azienda - la Officine Alfieri Maserati - alla famiglia Orsi, un'occasione unica per riscoprirne la leggenda.
In sala, e negli spazi antistanti, spiccavano numerose foto scattate da Walter Breveglieri, pilota di grande talento, ma ancora più famoso come grandissimo fotografo. Nel suo archivio sono raccolte oltre 2500 immagini, quasi tutte inedite, sulla Osca.
Nel corso del tributo alla OSCA, sono state ricordate anche le figure di Maria Teresa de Filippis, prima donna ad approdare in Formula 1 nonché vincitrice di numerose gare al volante di vetture Osca, e di Giulio Cabianca, certamente il pilota più rappresentativo per il marchio bolognese.
La OSCA è stata attiva per vent’anni nel corso dei quali ha stupito il mondo battendo le vetture delle grandi Case automobilistiche.

Siamo nel 1947, la seconda guerra mondiale è da poco finita: l’Italia ne esce in ginocchio ma è capace di rinascere in fretta.
La OSCA dei fratelli Maserati è quasi il simbolo della rinascita italiana: facendo leva su ingegno, forza di volontà e spirito di sacrificio, superando le difficoltà dovute ai pochi mezzi economici a disposizione, danno vita ad una delle storie più belle dell’automobilismo.
OSCA_san lazzaro di savena_bolognaErnesto Maserati progetta da solo tutte le vetture OSCA, dalla meccanica, all’aerodinamica, in ogni particolare!, così come in Maserati ha progettato tutte le vetture di quella Casa dopo la prematura morte, nel 1932, del fratello Alfieri.
Con i fratelli Bindo ed Ettore e pochi collaboratori, vecchi ex-dipendenti Maserati e tanti ragazzini da crescere al mestiere giorno dopo giorno, Ernesto costruisce una nuova, ulteriore storia che è entrata nella leggenda.
Le vetture da corsa OSCA avevano motori di piccola cilindrata ma grazie alla loro leggerezza, guidabilità e affidabilità, spesso si mettevano dietro ben più potenti rivali e quasi sempre senza poter disporre dei piloti professionisti più celebrati del tempo, perché se la genialità era fuori discussione è sempre stato l’aspetto finanziario a essere carente.
La OSCA ha riportato circa 880 vittorie, alcune davvero mirabolanti, così come mirabolante è stato quanto è stata capace di fare la Simpson Special.
Nel 1955 James Simpson chiese ai fratelli Maserati di costruire un'auto speciale per battere dei record di velocità.
Ernesto Maserati si mette al lavoro e costruisce sulla base della MT4 TN un prototipo aerodinamico destinato ad andare a caccia di record.
L'auto prende il nome dal suo sponsor, James Simpson. La vettura, dalla carrozzeria molto filante, quasi un siluro, nel settembre del 1955 - pilotata dall’asso di Indianapolis Tony Bettenhausen e da Marshall Lewis - batté ben 18 Record Internazionali in Classe F (1.500 cc) sulla pista del lago salato di Bonneville, su tutte le distanze medio-lunghe compreso quello dei 10 km lanciati e quello delle 12 ore.
La cosa incredibile è che per battere i record su specialità così differenti si preparavano macchine differenti, con caratteristiche appositamente studiate. La OSCA stabilisce tutti i nuovi record con una unica vettura: la Simpson Special.
La OSCA era già allora molto famosa ma dopo quell'avvenimento è vera OSCA-mania.
Oggi, purtroppo, in pochi hanno idea della portata di quei successi. Persino il Comune di San Lazzaro di Savena pare non ritenga ricordare la Casa che tanto lustro ha dato a quel luogo.
Da appassionati quindi, ringraziamo sentitamente gli ideatori, in primis il CVAE, i relatori di questa splendida iniziativa e tutti coloro che con la loro prestigiosa partecipazione hanno contribuito ad arricchire e a rendere ancor più interessante l’incontro.

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