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MC 20: è il nome giusto?

Logo_MC_20
La nuova vettura sportiva del Tridente è ancora in fase di collaudo e di definizione, rallentata nel suo sviluppo dal terribile virus che da tempo sta costringendo le nazioni al lokdown.
L’Italia, così come altri Paesi, a partire dall’imminente mese di maggio dovrebbe andare verso una graduale ripresa delle attività ma è chiaro che, ancora per molto tempo,

la vita di tutti noi non sarà più quella di prima.
Già nel mese di novembre 2019 il marketing Maserati annunciava l’approssimarsi di una nuova Era e il 20 febbraio 2020 ha reso noto che la MC 20 sarebbe stata la macchina rappresentativa della nuova Era.
Tutto ciò ha subito destato in noi qualche perplessità. Abbiamo espresso i nostri dubbi in proposito, con franchezza, nell'articolo di apertura "Maserati e non più Maserati" di Pontevecchio N.5 considerando che, a nostro avviso, un’espressione del genere intende significare una volontà di rompere con la storia più che centenaria della Casa o comunque di considerarla superata, un volerla accantonare considerandola inferiore o obsoleta, quasi riferendosi ad un’Era geologica, o a un periodo barbaro, rozzo.
Identificare un modello con l’inizio di una nuova Era ci sembrava rischioso, evocativo di scenari inquietanti, di eventi tragici, i soli in grado di determinare, così come è sempre stato, il passaggio ad una nuova Era.
In Maserati l’intenzione era di riallacciarsi alla denominazione “Tipo 26”, quella della prima vettura costruita dalla Casa, nell’anno 1926: il numero “20” è infatti da riferirsi all’anno 2020, anno in cui sarà presentata la vettura.
Altro richiamo voluto è alla splendida MC 12, l’unica supercar stradale fino a oggi prodotta da Maserati, da subito oggetto di desiderio del miglior collezionismo,


e vettura che, nella versione da competizione, ha dominato per anni il Campionato FIA GT. In questo caso però il “12” era riferito a un aspetto tecnico della vettura e precisamente al frazionamento del propulsore 12 cilindri.
La denominazione prescelta per la nuova vettura - “MC 20” - ha in sé una grande differenza rispetto alle altre finora adottate, aveva in sè un’incognita.
Nessun riferimento oggettivo, ad esempio, a dati tecnici, a un nome di un vento, come da tradizione consolidata della Casa o a un circuito automobilistico dove Maserati ha trionfato nel corso della sua storia sportiva.
L’incognita era costituita dal futuro: troppo lontana la data di presentazione rispetto ai primi annunci inerenti la vettura. Un lasso di tempo troppo lungo in cui tutto poteva accadere.
Forse la volontà, e la necessità, di creare aspettativa ed interesse verso la Casa ed il suo nuovo modello ha giocato un brutto scherzo. Il futuro però non si può mai ipotecare e il destino ha voluto che si profilasse davvero una nuova Era.
Purtroppo, come sempre è accaduto, anticipata da eventi traumatici. Drammaticamente manifestatisi in questo 2020.
Pertanto la domanda è ora questa: è opportuno mantenere la denominazione “MC 20” ?
E’ chiaro infatti che il 2020 rimarrà alla storia come un anno infausto, sarà ricordato come l’anno che ha sconvolto la società, l’economia, il nostro modo di vivere, le nostre certezze.
Si vuole davvero che la vettura sia associata ad un anno menagramo?
Per allontanare un’inconscia possibilità di iattura non saremo portati a evitare qualsiasi prodotto che richiami esplicitamente il 2020?
E le quotazioni di possibili versioni a tiratura limitata non saranno inevitabilmente influenzate dal pensiero verso questo angosciante anno?
Queste considerazioni potrebbero sminuire gli sforzi della Casa che topperebbe il modello, erede naturale della fortunata MC 12.

Maserati_MC_12
Insomma, inserire nella denominazione della vettura il riferimento ad un anno così nefasto ci sembra molto rischioso e in grado di arrecare danno alle possibilità di successo del modello.
Vorreste far debuttare un’auto consapevoli di un suo probabile difetto o fareste di tutto per risolvere ogni possibile tipo di problema?
Forse non è troppo tardi poiché il debutto dell’auto è fissato per il mese di settembre.
Così come è dovere dei tecnici, dei progettisti e dei collaudatori lavorare per sviluppare, modificare e migliorare ogni particolare e caratteristica dell’auto, chissà che anche il marketing Maserati non possa rivedere quanto fatto finora e spazzare via, con una nuova denominazione, ogni possibile - magari infondato ma possibile, e quindi evitabile, - motivo di controversia.